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Rogo di cavi a miniera di superficie

By chronik on 24. April 2016

176914Foresta di Hambach (Hambacher Forst), 24 aprile 2016

Le luci sono spente. Le ruspe ferme. Nella notte dal 23 al 24 aprile abbiamo accesso un falò sotto i cavi aerei della miniera di superficie Hambach e paralizzato ogni attività. Ogni minuto di più di estrazione del carbone distrugge ancora il nostro clima. È ora di agire noi stessx.

Consideriamo la nostra azione come parte di un contesto più ampio. Siamo parte di una forte resistenza. Continuate ad occupare gli alberi, fate ancora più iniziative d’informazione, bloccate altre ruspe e nastri trasportatori“ Anche noi continuiamo.

Spegnere le luci nella miniera di superficie! Per un cambio di sistema ed energetico

Ortsverband Bündins 90/ die Gruenen Kreis Düren -Sezione Locale Alleanza 90/i Verdi del Distretto di Düren (il trad.: sigla probabilmente satirica…)

Fonte: Linksunten

 

176915Prendiamo la parola come coloro che hanno causato il fermo della miniera di lignite Hambach domenica mattina passata ossia il 24 aprile 2016.

Come obiettivo del nostro attacco abbiamo scelto le condotte aperte a terra tra il desposito di carbone e il punto di convergenza dei nastri. A quasti cavi sono connesse tutte le ruspe, le macchine raccoglitrici e i nastri trasportatori. I cavi passano dall’impianto di trasformazione al bordo ovest della cava preso Oberzier, dove i 280kV sono trasformati in 30 kV, fino al punto di convergenza dei nastri su di un’impalcatura d’acciaio alta dai 20cm ai 2m. Con lo strato isolante il loro diametro era di circa 10cm. Per l’effetto certo sul maggior numero possibile di cavi abbiamo piazzato e incendiato sotto i cavi una quantità enorme di benzina. Vicino al luogo dell’incendio non c’erano né stabili né apparecchi che avrebbero potuto essere coinvolti dall’incendio. E non c’erano nemmeno delle persone. I vari blackout erano segnalati da fulmini visibili nell’intera miniera. Provenivano dalle scariche dei cavi della corrente quando si fondevano gli strati isolanti.

La nostra azione è diretta non solo contro RWE ma anche contro le condizioni dominanti. In un mondo dove stanno in primo piano gli interessi del capitale e l’apparato del potere impone spietatamente i suoi moipi interessi contro ogni buon senso e anche l’uomo e la natura, la come primo passo per, prima o poi, rovesciare questi rapporti di potere.
Gli effetti fatali dell’estrazione del carbone sono ampiamente noti. Ciò nonostante le ruspe di RWE continuano a scavare senza fermasi neanche un minuto. Siamo riuscitx a impedire tutto questo perlomeno per un po‘ di tempo.

Il tentativo di mediare tra RWE e la resistenza contro l’estrazione della lignite rivela i rapporti di potere. Mediare significa pretendere dalla resistenza di essere meno radicale e „cattiva“ verso RWE o altrimenti detto: „la resistenza non deve disturbare“ e con questo accetta l’esistenza di RWE e la sua opera di distruzione. Vuole dire accettare la violenza autoritariamente legittimata da dominio insita nella trasformazione del carbone in corrente elettrica, facendo apparire illegittima la violenza ribelle della resistenza. Il risultato non può che essere una garanzia per una qualsiasi continuità di RWE, che ora ha anche la benedizione di una parte della resistenza. Di quella parte che si è fatta coinvolgere nel processo di mediazione. La resistenza è così spaccata nella parte inclusa da un lato e quella restante, isolata e illegittima dall’altro.

Se della gente sostiene che una tale azione danneggerebbe la resistenza, allora sono la voce della deferenza per il potere dei padroni di dividere la resistenza in buona e cattiva. Cattivo è quello che fa male, che disturba davvero e che è efficace. Il giornale Kölner Stadtanzeiger scrive: „Incendio doloso, violenza contro le presone, occupazioni delle ruspe e rabbia distruttiva insensata contro gli impianti tecnici con l’obiettivo di fermare le miniere di superficie e le centrali elettriche – la violenza delle azioni criminali aumenta.“ Le occupazioni, gli incendi e i blocchi non la sottomissione al potere e ai media che tentano di raccontarci cosa è buono e cattivo quello che danneggia la resistenza. Noi dovremmo dare retta alla nostra coscienza  e al nostro buon senso, non ai media.

Con la nostra azione abbiamo dimostrato che la militanza intelligente e oculata insieme a un rischio moderato e ragionevole per noi stessx può bloccare il funzionamento normale di RWE. Qualsiasi piccolo gruppo sarebbe stato capace di eseguire un’azione come la nostra. Non ci volevano particolari capacità, conoscenze oppure accessi. Tutte le informazioni necessarie sono pubbliche.

Per una resistenza radicale, determinata e diretta! Per un mondo che non sia distrutto per gli interessi del capitale!

Fonte: Linksunten

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